Brillare


Natale è celebrare un'appartenenza
Ho con in Natale una relazione ambivalente, perché tentando di prendere le distanze dagli aspetti che me la fanno apparire la più grande festa dell'apparenza, molte volte sono finita per chiudermi in me stessa. Forse questa mia chiusura del passato, questa mia ostinazione nel evitare di festeggiare il Natale, lo dico a posteriori, è stata utile per sentire quanto io in realtà faccia parte del mondo. 
E se Natale è un'occasione per dichiararlo alla collettività, allora non me la voglio perdere. Ci sono pure io, anche se per anni mi sono nascosta sotto il tavolo al posto di salire sulle sedia per recitare la poesia natalizia. Perché poi, da sotto il tavolo si vedono un sacco di cose interessanti. Tu vedi gli altri, mentre loro non sanno di essere osservati. E poi, i piedi e le scarpe, sono qualcosa che mi hanno sempre affascinato perché servono per muoversi e il movimento è vita.

Dalle apparenze alle appartenenze
Se assumiamo per vero che la luce sia generata dal buio che le sta intorno e la sostiene (Baracchi, 2023) allora posso immaginare per pacificarmi che tutta questa apparenza scintillante che vedo intorno a me da quando il Natale è diventato la festa del consumismo, sia in realtà, attraverso il suo paradossale effetto accecante, il buio che sostiene la luce. E di luce, di bellezza nella mia vita ne vedo e ne sento tantissima. Sento di appartenere al mondo a quella complessità che mi fa ogni giorno muovermi di un passo in direzioni spesso inedite. Per questo sento vicino al mio modo di pensare l'approccio sistemico e ne sto facendo la mia epistemologia di vita personale e professionale.

Fare luce nella complessità
In un momento storico dove si sta affermando una definizione di "complessità" e di "sistema" spesso banale e semplificante, ho accolto l'invito della redazione della rivista Riflessioni Sistemiche di scrivere, a partire dalla mia autobiografia, come l'approccio sistemico ha influenzato la mia vita. 
Il numero, intitolato "Voci molteplici di una appartenenza" è uscito in questi giorni e raccoglie una serie di contribuiti dei/delle soci/e di AIEMS (Associazione Italiana di Epistemologia e Metodologia Sistemiche) che raccontano la loro esperienza da ambiti disciplinari differenti (pedagogia, medicina, scienze veterinarie e dei sistemi, psicologia, ecc.). L'obiettivo è di dare forma e "diffondere una visione sfaccettata dell’approccio sistemico e di complessità" (Narducci & Boria, 2023, p.3).


L'io letterario
Le storie fanno parte della nostra comune appartenenza: il genere umano racconta storie e vive attraverso le storie. Per raccontare come l'approccio sistemico ha fatto brillare i miei occhi sono ricorsa, per la prima volta, a una scrittura narrativa ispirata dalla femminista bell hooks. Mi sono scelta un io letterario - cila sogno - e ho dialogato con lei. cila sogno, scritto rigorosamente con la minuscola, è un omaggio alla figura femminile della mia famiglia che con le sue storie mi ha lasciato in eredità il dono della complessità. Parto dalla mia infanzia e arrivo al presente per raccontare come sto imparando a "Muovermi in un multicolore universo di storie" (Luraschi, 2023)

Letture sotto l'albero
Il numero della rivista è online e si può scaricare gratuitamente. Attraverso le parole del mio articolo, le ho scritte a cuore aperto, spero vi possiate sentire toccati dai miei auguri di buon Natale. 

Per leggere l'ultimo numero di Riflessioni sistemiche: https://drive.google.com/file/d/1U1XXrjBNiI5FW_Qa_RdjO_u9-BVkB9s_/view

Per leggere il mio articolo in RF: https://drive.google.com/file/d/1IqxT3wKDYhPk-y7dMMdWJ3VJWOUCpMCB/view



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foto: Tom Troppe, Christmas decorations , USA, December 2023