Caro bosco vengo a te


"Caro bosco
vengo a te in cerca della ferita che ci precede, 
i sensi, servitori gentili, invitano all'aperto,
le mani sbucciate, vuote. 
Avverto il silenzio che specchia il mondo
e dice: ti riconosco
frammento di polvere e ti dò il nome
nel cuore delle ossa,
nell'ora senza casa". 
(Candiani, 2023, p.5)

La Selva: anteprima video
Nello scorso mese di ottobre ho partecipato a La Selva - Residenza di ricerca internazionale tra ecologia, arti performative e pedagogia nell'ambito somatico. Per partecipare ho vinto una mezza borsa di ricerca messa a disposizione dall'ente promotore Intercultural Roots (UK) mentre per l'altra parte mi sono auto-finanziata e ho ricevuto il supporto di alcun* tra voi che mi hanno offerto un caffe selvatico.
Da qualche giorno è disponibile online un breve video racconto dell'esperienza che vi invito a guardare (3'28", regia di Stefania Milazzo): https://vimeo.com/901553760.

Cosa è la Selva? 
Siamo stati immersi nella riscoperta della nostra connessione ecologica come processo ludico di cura, capacità di risposta e resistenza culturale. La residenza ha offerto 4 giorni di movimento somatico guidato, pratica sensoriale e percettiva, scambi artistici immersivi e collaborativi, riflessioni e discussioni, oltre a visite guidate a siti archeologici ed escursioni con guide specializzate nella conservazione della natura.
La residenza "La Selva" è stata coordinata da  Raffaele Rufo e Thomas Kampe e ha avuto come partner: Intercultural Roots, Humanitas Mundi Teatro, Teatro del Lido di Ostia, Museo Digitale Diffuso del Delta del Tevere, Parco Archeologico di Ostia Antica, Asilo nel Bosco / Piccola Polis, Oasi Lipu. Si è svolta dal 5 all'8 ottobre 2023 e ha coinvolto più di trenta persone da tutto il mondo. Speriamo di poter continuare la ricerca in questo nuovo anno.

Cosa ha significato l'esperienza per me?
Le pratiche somatiche in natura richiedono di essere apert*, disponibili e presenti a quello che accade. Allo stesso tempo si attraversa uno stato di consapevolezza che passa dal sentire corporeo per avvertire maggiormente la relazione con il mondo. L'esperienza per me ha significato potermi "arrendere" al presente senza aspettative. Sentire anche il mio dolore - perché apprendere grazie all'esperienza, una modalità integrata e integrale di approcciarci alla vita come unità di corpo-mente-ambiente implica un certo grado di sofferenza (il nostro mondo è anche grandemente malandato) - e lasciarlo andare. Una dimensione fondamentale è stata quella collettiva, un gruppo sconosciuti e sconosciute (o quasi!) arrivat* da diverse parti del Pianeta con i/le quali condividere la comune affiliazione alla specie umana in ricerca di un contatto più autentico con i luoghi e le creature viventi che la vita di porta a incontrare nel nostro viaggio di scoperte.


Per maggiori informazioni sulla mia esperienza: info@silvialuraschi.it

Per il caffè selvatico desidero ringraziare: Annamaria, Marina, Paola, Raffaella, Rita e Giulio.



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foto: Silvia Luraschi, Parco archeologico di Ostia Antica (Roma), 6 ottobre 2023