Più voce alle educatrici


Scrivere per pensare
Scrivere è per me un modo per pensare. Quando scrivo ho sempre in mente almeno una persona alla quale sto scrivendo. Scrivere mi aiuta a riflettere e visto che scrivo con una persona in testa allora il mio è anche e soprattutto un invito a pensare insieme. In particolare amo i diari e le lettere perché sono scritture personali dove le vicende della vita prendono corpo attraverso parole. Dentro le parole che scrivo mi porto tutta cuore, cervello e pancia. Tengo traccia delle mie trasformazioni con il racconto di transizioni, vicoli ciechi e imprevisti inattesi. 

(De)scrivere il lavoro educativo
Tenere un diario non è scontato. Richiede tempo e costanza. Due qualità che conoscevo appartenere alla mia amica e collega Sara (Puricelli). Così le ho proposto di scrivere insieme un diario epistolare per riflettere sull'esperienza di co-conduzione di un laboratorio teatrale per adolescenti nel quale ci sentivamo ingaggiate. Un risvolto interessante dei diari professionali è la possibilità di guardare con occhi nuovi la propria attività e, soprattutto, le persone che ne sono coinvolte. 
Sara e io ci siamo scritte a cadenza settimanale per circa 9 mesi (da settembre 2022 a giugno 2023). Nella fase di rilettura è nata l'idea di trovare un modo di rendere fruibile quel materiale perché ci sembrava che potesse in qual che modo descrivere, a partire dalle voci sul campo, cosa si muove dentro e intorno un'attività educativa.

Tutti in gioco
E' il nome del laboratorio teatrale che abbiamo co-condotto. Trovo che l'espressione rappresenti la caratteristica principale del lavoro educativo il quale è sempre una messa in gioco dei partecipant*. Nel nostro diario abbiamo provato a dare una forma scritta a questa costante. Terminato il laboratorio la nostra esperienza di scrittura è stato condivisa prima con Chiara (Rossi) coordinatrice del progetto della nostra cooperativa Comunità Progetto poi con Erica (Amprino) referente per la Rete QuBì Gallaratese che aveva finanziato il laboratorio. Tutte insieme, davanti a un caffè all'aperto prima delle vacanze estive, abbiamo ipotizzato di far diventare il testo un documento audio grazie alla collaborazione con la webradio milanese Shareradio.

La pillola va giù
Consegnato il materiale nelle mani di Nicola (Mogno) di Shareradio nel corso dell'autunno e dell'inverno si è trasformato nell'audio in una puntata dalla trasmissione "La pillola va giù" di Radio Popolare - una radio indipendente molto nota non solo in città ma in tutta la regione. La realizzazione del podcast è stata a cura di Anais (Poirot-Gorse) oltre che dà Nicola ed è andato in onda nella puntata di lunedì 11 marzo 2024. 
Il podcast della puntata è online e potete riascoltarlo a questo link.

Il podcast
Le voci del nostro diario epistolare sono di Donatella (Fidenza) e Elena (Mordiglia). Il podcast narra il retroscena del lavoro educativo. 
L'incipit della puntata di La pillola va giù presenta così il nostro lavoro: 
Il laboratorio teatrale "Tutti in gioco" è stato progettato e condotto da educatori ed educatrici con competenze teatrali della Cooperativa Sociale Comunità Progetto. Ha avuto come destinatari ragazze e ragazzi dagli 11 ai 16 anni. È stato attivo in modo continuativo dal gennaio 2022 a dicembre 2023 con cadenza settimanale e finanziato in parte con finanziamento QuBì all'interno del progetto QuBì Gallaratese e in parte grazie al crowdfunding civico di Terres des Hommes.
Quello che sentirete è una sorta di "diario epistolare" tra Sara Puricelli, che lo ha condotto nell'arco dei due anni, e Silvia Luraschi, che la ha affiancata per l'ultimo anno e mezzo e che le ha proposto di scriverci su!
Buon ascolto!




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foto: Tom Troppe, Water reflections, USA, Marzo 2024