Lo so, se sei fra quell* che mal tollerano gli "inglesismi" avrai già arricciato il naso solo a leggere il titolo e starai già pensando di piantarla lì di leggere. Se puoi non farlo! Cosa c'è dietro questa parola strana? Amo la lingua inglese perché ha il vantaggio di condensare in una parola significati che in italiano necessitano di una intera frase. Un caso esemplare è proprio rematriation, ovvero il ritorno ai valori della madre terra (1 vs 7 parole). Un processo in corso nel continente americano dove i discendenti, soprattutto le discendenti donne, delle popolazioni indigene stanno lottando per recuperare la sapienza dei/delle loro antenat*. Per esempio stanno cercando di poter tornare a piantare i semi antichi (ad es. mais, fagioli) che sono oggi brevettati e di proprietà di aziende private. Queste non sono proprio disponibili a restituirli ai legittimi proprietar* anche se è improprio parlare di proprietà privata. Infatti, se proviamo ad assumere il paradigma dei popoli nativi che non hanno una concezione patrimoniale e patriarcale della realtà naturale possiamo aprirci all'inaspettato lasciando da parte gli schemi con cui, di norma, siamo soliti pensare (Kohn, 2021) e piantarla (riusciremo?) di pagare il prezzo di una Storia troppo legata all'economia così come almeno la concepiamo qui in Occidente. Come riconnetterci alla terra? Il sentiero - viandante, non esiste il sentiero, il sentiero si fa camminando (Machado, 1917), che rivendico di aver scelto per riconnettermi alla terra passa attraverso il corpo e la relazione con l'ambiente naturale. Non sono una indigena, ma discendo da due famiglie contadine e ne vado fiera, così ritengo che le esperienze d'oltreoceano possano esserci d'ispierazione. Per indagare le relazioni che esistono tra me e il mondo oltre l'umano occorre, c'insegna l'antropologia delle ecologie native (Borgnino, 2022), avere il coraggio di pensare che anche le forme di vita non umane hanno una rappresentazione del mondo. Cosa che, tra l'altro, a mia nonna - Rosina Zogno (1913-2002) -così come a tant* contadin* riusciva benissimo. Io l'ho osservata per anni parlare con le piante e ascoltata per ore raccontarmi dei sogni come se fossero persone che le venivano a dirle quello che secondo loro sembrava non farla stare bene. E voi? Avete qualche storia di famiglia simile? Qual è il ruolo del corpo nel lavoro educativo? I miei goffi tentativi di aprirmi ai mondi emergenti oltre l'umano che mi circondano, seguendo l'eredità ecologica di mia nonna, mi hanno portato a fare dell'apprendimento la mia professione. Ogni giorno "faccio cose vedo gente" per orientarmi nel mondo che è la nostra casa. Una casa di tutt*, segnata da incredibili cambiamenti climatici, nella quale gli esseri viventi comunicano tra loro e con noi. In una realtà dove, pare che, anche le pietre abbiano una vita sociale (Borgigno, 2022) i nostri corpi, specie nei contesti educativi e scolatici, sono ancora purtroppo silenziati, per non dire di peggio, ingabbiati e negati. Per creare le condizioni per "nuovi" pensieri che tornino a dare valore alla nostra casa/madre/terra è utile acquisire la libertà di sentire con tutto il corpo. Operazione delicata perché il corpo ci imbarazza, ci mette a disagio, ci dà fastidio. Specie il corpo dell'altro quando è piccolo urla, puzza e, semplifico, crea caos. Questo almeno è il punto di partenza del sentire attraverso il corpo dell'educator* che lavora in comunità minori dal quale partirà il mio intervento domenica 15 ottobre a Brescia al VII Convegno dell'Associazione Italiana Insegnanti del Metodo Feldenkrais (Aiimf) "L'apprendimento che trasforma. Abitudini, schemi motori e neuroplasticità". L'evento aperto al pubblico sarà sia in presenza che online ed è inserito nel Palinsesto di Bergamo Brescia - Capitale della Cultura 2023. Titolo dell'intervento: Il corpo dell’educator*. L’esperienza corporea del Metodo Feldenkrais® in un Master Universitario – Silvia Luraschi (domenica 15 ottobre, Relazioni al VII convegno Aiimf, ore 11.45-14.00) Per informazioni sulle mie proposte di insegnamento del Metodo Feldenkrais ------------------------------------------------------- foto: Tom Troppe, Flourishing, New Orleans (USA), 7 ottobre 2023